Erano i CCCP , il più importante – in termini d’arte – progetto musicale italiano nel genere punk/rock. Vedeva coinvolti musicisti come Zamboni, Maroccolo e l’autore e cantante Giovanni Lindo Ferretti.
Diventarono CSI – Consorzio Suonatori Indipendenti – prima e PGR poi – Per Grazia Ricevuta -. Il gruppo si sciolse. Ferretti fu protagonista di una eclatante conversione.
Dal punk rock,dalle esperienze nella scena berlinese e dall’appartenenza radicata al panorama dell’estrema sinistra, a un ritorno alle radici e al Cattolicesimo.
Ma ogni conversione è piuttosto un ritorno alle origini.
Così, le origini erano da sempre ispirazione del lavoro di Ferretti: l’epica, la terra-legame spirituale, il gruppo umano come catena di appartenenza e di discendenza, la narrazione come intuizione pre-logica – e dunque misteriosa e quindi poetica –, la parola come canto.
Il mondo antico – anche se elettrificato -.
Dall’altro lato, Franco Arminio. Maestro di scuola elementare e poeta lucano, che vive e lavora ad Aliano, piccolo paese che guarda ai calanchi, protagonista delle vicende di Carlo Levi – cui è dedicato un Parco Letterario-. .
Ne L’Italia profonda. Dialoghi dagli Appennini, edito da GOG edizioni, le voci dei due autori si incontrano, a tentare di descrivere l’importanza dell’entroterra e della dimensione del paese.
In Arminio la visione è sociale, politica – forse anche politicizzata -, si centra sull’abbandono e sulla necessità della rinascita, sulla ricerca di una cura. Arminio riconosce al paese il senso sospeso della storia.
In Ferretti, invece, l’Appennino si fa simbolo di pre-storia.
Traccia tangibile delle epoche “barbariche” e di un Medioevo idealizzato, dove “barbaro” e “cristiano” collimano e coincidono e dove “barbarico” è inteso come “puro“, “indomito“, “vitale“.
Ferretti evoca vite di comunità non plasmate e deteriorate da un potere burocratizzato, tirannico, appiattente in cui si identifica la modernità.
Se ancora una salvezza – storica e spirituale – abita nel nostro Paese, i due autori la intravedono proprio nelle pieghe montane, nelle architetture raccolte e immerse nel tempo dell’Appennino, tra le anime di montagna.
IMMAGINE
Borgo in abbandono, Basilicata.
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L’Italia profonda. Dialoghi dagli Appennini – Giovanni Lindo Ferretti, Franco Arminio ed. GOG