«L’universo in cui si svolge il film è, tipicamente, quello di un presente costante che rende impossibile il ricorso alla memoria.
Si tratta di un mondo senza passato, che è autosufficiente in ogni istante e che scompare un po’ alla volta»
(Roberto Nipoti, Alain Robbe-Grillet, Firenze, La Nuova Italia 1978, p. 31).
L’anno scorso a Marienbad è un film del ’61 del regista francese Alain Resnais.
Un uomo ed una donna si incontrano in una sontuosa e vacanziera villa, l’uomo sostiene di conoscere la donna, mentre la donna lo nega. Ognuno dei due personaggi ha una versione diversa della storia, con persino un bagaglio di eventi – reali o immaginati – alle spalle, che non collimano.
Il tempo cinematografico di questo film si definisce nell’assenza del tempo.
Un eterno circuito senza via d’uscita uscita, che genera incomunicabilità o forse dall’incomunicabilità origina, e dove la memoria è negata.
Un mondo senza passato, un mondo delle apparenze, dove tutto viene messo in discussione, è reale o non è reale?
VIDEO E IMMAGINE
L’anno scorso a Marienbad, Alain Resnais 1961. La sceneggiatura è di Alain Robbe-Grillet e si ispira al romanzo L’invenzione di Morel dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares.